Una medicina educativa per la pandemia: la gentilezza

13 novembreGiornata mondiale della gentilezza. La notizia è di oggi, 13 novembre.

È stata una sorpresa leggere un lungo articolo sulla gentilezza, come rimedio per questo tempo di pandemia. La gentilezza come medicina.

Forse perché, spesso, di questi tempi scoppia la violenza. Forse perché ci si sta dimenticando che tutti abbiamo bisogno di gesti e parole che consolano.

Sono gli psicologi a ricordarci questa strada a cui occorre ‘educare’ i giovani, che hanno vita tanto veloce, da dimenticare spesso il valore dei gesti.

 

«La gentilezza è sempre a nostra disposizione, con tutto il suo bel potenziale evolutivo, ma utilizzarla o meno è questione di scelta. La natura ci fornisce, già dalla nascita, una ‘scatola degli attrezzi’ per rispondere alle sollecitazioni della vita, ricchissima di alternative. Sarà il libero arbitrio, il dono più grande concesso all’umanità, a guidare la scelta decisionale, la preferenza verso l’una o l’altra risposta».

 

Questa giornata suggerisce agli educatori educatori una nuova dimensione della cittadinanza attiva, uno nuovo stile per insegnare e imparare la lezione di questa vita.

«La sfida per l’uomo del terzo millennio è ormai quella di educarsi a comportamenti prosociali, volti al raggiungimento del bene comune», per integrare e armonizzare nella nostra esperienza quotidiana  «l’Io ed il Tu nel NOI».