Donne e lavoro: davvero smart?

16 novembre – Il problema “Donne e lavoro” è approdato in commissione bilancio in Parlamento, parlando di Recovery Fund.

Il problema è antico e sempre nuovo. Ma il tempo presente ha aggravato la condizione delle donne..

Stando all’ultimo Rapporto Caritas, le donne che hanno chiesto aiuto da maggio a settembre, subito dopo il lockdown, sono state il 54,4% contro il 50,5% del 2019. «Tutti gli indicatori ci parlano di una situazione delle donne fortemente discriminata.

«La ragione principale riguarda il peso del lavoro di cura dei figli, delle persone anziane non autosufficienti e delle persone con gravi disabilità, che grava sulle spalle delle donne e che è assolutamente sproporzionato fra i generi. Il 65% delle donne fra i 25 e i 49, con figli piccoli fino ai 5 anni, non sono disponibili a lavorare per motivi legati alla maternità e al lavoro di cura».

A peggiorare questo dato è il fatto che, spesso sono le ragazze e le giovani donne che faticano di più a trovare lavoro. E il part time è ‘involontario’ nel 60,4%.

E lo smart working, per le donne, è spesso poco smart e molto più impegnativo, perché, dentro casa, ci sono i figli, le pulizie…

La Regione Veneto ha emesso un bando per la ‘qualificazione’ e l’imprenditorialità femminile. Ma l’occupazione… sembra lontana. E la chiusura di molte aziende rende tutto molto più difficile.